intervista con francesco binella...

E' cominciato un nuovo anno e un nuovo campionato e per iniziare al meglio qualche giorno fa abbiamo chiesto un'intervista a colui che è considerato unanimemente il miglior arbitro della nostra categoria, ovvero della promozione, Francesco Binella da Siena. Allora bando alle ciance e la parola al mito... 1. Sig. Binella, lei da molti giocatori del basket di serie minori della Toscana è considerato il miglior arbitro in circolazione, insomma un po' il Collina della serie D & Co. Come le è venuta l'idea di diventare un arbitro? La mia “carriera” arbitrale inizia casualmente. Avendo la necessità di arbitrare le partite del torneo studentesco che istituzionalmente organizzo come Ufficio Educazione Fisica, dalla locale sezione arbitri mi fu detto che al mattino non ci sarebbero stati arbitri disponibili per tale necessità, ma per effetto dei miei trascorsi con questo sport avrei potuto, forse, rispondere a quest’ esigenza. Mi accorsi che tutto sommato era un modo di vivere lo sport, che avevo praticato per tanti anni, in una prospettiva diversa, direi quasi “dall’ altra parte”. Partecipai, quindi, ad un corso arbitri ed al termine dello stesso cominciai “ufficialmente” a fischiettare sui campi delle Province di Siena, Arezzo, Firenze e, qualche volta, Prato e Pistoia. 2. Lei si è conquistato la stima di moltissimi addetti ai lavori e giocatori, grazie al suo dialogo garbato e sincero. Come si arriva a tutto questo? E’ un po’ complicato rispondere alla questione prospettata. Non c’è una ricetta predefinita, così come per tanti altri aspetti della vita, ma in questo caso penso che conti moltissimo riferirsi ai valori umani che ogni singolo individuo sviluppa intimamente. Valori che nel caso dello sport finiscono (necessariamente) per mescolarsi con quelli sportivi (mi riferisco ai valori sportivi veri, slegati dalla logica del vincere a tutti i costi). Per questo motivo la cultura del rispetto, dell’ educazione, della gentilezza, dell’ accettazione delle regole e, più in generale, dei principi del fair-play costituiscono una serie di elementi ai quali tutti devono riferirsi: arbitri, giocatori, tecnici, addetti ai lavori e…. PUBBLICO!!! – parola non scritta casualmente in caratteri maiuscoli). Tutti hanno il diritto alla critica e la possibilità di esprimere la propria valutazione, anche in ordine alle decisioni arbitrali, ma nessuno e sottolineo nessuno ha il diritto di offendere, insultare e, peggio ancora, di intimorire chicchesia. Ragioniamo di sport e non di questioni belliche. 3. In queste serie minori molti arbitri non sembrano prendere sul serio la cosa e sembra anche che soffrano di manie di protagonismo. Giudica adeguato il livello arbitrale della categoria? Cosa propone per migliorare il rapporto arbitri-giocatori? Come vede la nuova generazione di arbitri? Non mi addentro in questioni prettamente valutative nei confronti di altri colleghi, perché non reputo di esserne all’ altezza e, inoltre, non so se dispongo della competenza necessaria. Ritengo, però, che sarebbe molto utile affiancare ad un giovane arbitro un collega più esperto in modo da poterlo supportare in linea generale, ma, in particolare, in quei momenti di criticità che nel corso delle partite si possono presentare. 4. Sà che hanno fondato un fan club in suo onore? ( di cui noi tra l'altro abbiamo anche la tessera n°21) Sono al corrente del fan club. All’inizio pensavo ad una burla, poi quando ho avuto modo di visionarlo ho pensato che fosse una cosa, direi, sovrabbondante, al di là del fatto che possa far piacere. In definitiva, penso di non fare niente di straordinario se non quello di essere me stesso, avendo il piacere di incontrare altre persone, con le quali condividere un comune denominatore che è quello della passione per quest’affascinante sport. 5. Noi a Poppi siamo spesso accusati di essere una piazza piuttosto calda per gli arbitri, crede che questa accusa sia fondata? Poppi è una graziosa località ed il pubblico è indubbiamente passionale. Ma questo non significa minimamente che risulti essere scorretto. Io ricordo di aver calcato il campo all’aperto di Poppi (quando ero mediocre giocatore in una squadra del senese) nei non troppo vicini a noi anni 1979-1982. Era una trasferta costantemente problematica perché giocare di mattina all’ “ombra”??!!?? del Castello dei Conti Guidi, specialmente nel periodo invernale, così come il campo di Via Libbia ad Anghiari, non era una cosa particolarmente gradita da nessuno. Ma oggi come allora ribadisco che il pubblico è sicuramente passionale, sincero, schietto e genuino. Sarebbe importante che nel corso di una partita, ogni “attore” (il pubblico è una di queste componenti) facesse, con rispetto ed educazione, sentire la propria partecipazione. 6. Qual'è stata la situazione più brutta in cui si è trovato in un campo di basket? E la più bella? In un paio di occasioni mi sono trovato a disagio. In entrambi ho assistito a comportamenti censurabili di due allenatori che hanno ripreso con sistemi (fisicamente e verbalmente) molto poco ortodossi, sicuramente non educativi, due loro giocatori a seguito di errori commessi in campo. Anche se la critica non era rivolta a me, a causa dell’ asprezza della situazione mi sono sentito in dovere morale di intervenire perché una cosa è la correzione di un errore tecnico, un’ altra cosa è il dileggio e la mortificazione della dignità umana. Il mio intervento, anche se non contemplato, si è svolto all’ interno dell’ ambito delle competenze e del buon senso che deve guidare le figura dell’ arbitro in campo. Circa l’ altro aspetto ricordo con piacere una partita particolarmente equilibrata ed emotivamente molto intensa. Al termine della gara, conclusasi con lo scarto di un punto, le due squadre al completo si scambiarono reciprocamente il saluto ed insieme vennero a salutarmi, ringraziandomi per la collaborazione prestata. Non nascondo il mio imbarazzo, per il semplice motivo che anche io, pur non giocando, in quella partita mi sono “divertito” moltissimo a veder giocare i ragazzi con così grande correttezza ed impegno. 7. Noi conosciamo un Binella in divisa grigia e pantaloni neri che corre su un campo da basket, ma nella vita di tutti giorni, a cosa si dedica? Sono un insegnante di Educazione Fisica presso il Liceo Classico di Siena, ma da ormai nove anni sono distaccato presso l’ Ufficio Scolastico Provinciale di Siena (ex Provveditorato agli Studi) come Coordinatore per l’ Educazione Fisica e Sportiva per la Provincia di Siena. Mi piace molto quello di cui mi sto occupando, anche se, lo ammetto, mi manca molto il rapporto con i ragazzi che per circa 20 anni ho avuto modo di sviluppare all’ interno delle palestre scolastiche. 8. Per quanto ha intenzione di continuare ad arbitrare? E la sua carriera da allenatore? La mia disponibilità nei confronti del movimento e del comitato regionale è completa. Mi metto a disposizione per tutto il tempo che io insieme ad altri riterremo utile e contributiva la mia presenza in campo. Spero, egoisticamente, il più a lungo possibile, anche perché questo fa da presupposto ad una discreta efficienza fisica. Il mio impegno di allenatore ha avuto un suo percorso che poi per effetto di impegni personali e professionali si è dovuto interrompere. Non escludo, da uomo di sport, che se sarà il momento, quando sarà il momento, non metta a disposizione dei giovani le mie competenze e la mia esperienza. 9. Per concludere un ultima domanda: segue il basket professionistico? Le piace? Ha una squadra del cuore? Seguo lo sport professionistico in generale, senza distinzione fra le varie discipline. Spero che l’esempio che dà lo sport professionistico, pur con tutte le sue eventuali aberrazioni e contraddizioni, costituisca un sicuro punto di riferimento nella formazione dei giovani e non un elemento di confusione ulteriore nella loro crescita. Spero di non aver abusato della vostra pazienza, nel qual caso vi prego di scusarmi fin d’ ora, ma la mia prolissità nasce dal fatto che quando sono stimolato a parlare di certi argomenti mi sento nella necessità di farlo con una certa passione, lasciando a voi il giudizio sulle competenze. Vi saluto cordialmente e simpaticamente. Francesco Binella. Buon campionato a tutti, arbitri compresi!

6 commenti:

Anonimo ha detto...
16/10/07 20:33

sembra, come si dice, una brava persona. e non posso mettere in dubbio che lo sia, quindi complimenti. ne conosco un paio come lui, qui dalle mie parti.

ma ahimè sono mosche bianche.

poi, roba mia personale, mi chiedo come a qualcuno possa venire mai in mente di fare l'arbitro :) (io non lo farei mai)

cliente #003 ha detto...
17/10/07 07:19

Vero. Anch'io me lo son semprechiesto

Anonimo ha detto...
17/10/07 10:54

Ragazzi, complimenti per questa intervista. Veramente interessante! ^_^

citizen76 ha detto...
20/11/07 17:53

oh babbo me lo potevi anche dì che avevi fatto un'intervista!!

cmq nemmeno io farei mai l'arbitro..

ciocio13 ha detto...
11/3/08 09:02

mia figlia gioca in under 17 e a settembre farà il corso per arbitro. intanto arbitra le piccole quando la chiamano. quando viene l'arbitro binella da noi è una "festa". da soddisfazione alle giocatrici, e gentile e competente. cosa si piò volere di più da un arbitro?!?

Anonimo ha detto...
27/5/08 13:41

Sisi,il mitico Binella parlava di Castello-Sales dell'anno scorso U17..
Mitico arbitro!!(anche se mi costringe a dire che la palla l'ho buttata io fuori^^)

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