lo sport fa male #3...

tappeti elastici e pallacanestro, uno "sport" che si chiama slamball. ma la voglia di schiacciare in scioltezza può riservare brutte sorprese...




Basketball Hurts!

Beijing 2008: la finale...

Il piccolo sforzo di svegliarsi alle 8 e mezzo di domenica è stato più che ripagato da una partita che senza dubbio è stata uno dei confronti più belli di sempre tra il basket al di là e al di qua dell'atlantico. Una partita che rimane negli occhi, così come i suoi protagonisti: gli Stati Uniti condannati a vincere, la Spagna che si è battuta valorosamente contro i pronostici e contro un basket diverso (e questa volta i passi e le doppie sono stati meno del solito), che pur nella sconfitta ha dimostrato che ai massimi livelli la distanza dell'oceano si è davvero ristretta.
Per gli amanti del basket del vecchio continente è stato dimostrato che gli USA devono soffrire per poter aver ragione delle squadre "europee" (tra virgolette, perchè anche l'Argentina ha un'impostazione di gioco europea), che esprimono un basket davvero competitivo.
Pe quelli che amano l'nba invece c'è stata la conferma del fatto che se vogliono anche le stelle possono giocare di squadra (forse non alla perfezione come le europee, ma un gioco di squadra che tiene conto delle caratteristiche individuali), sacrificarsi in difesa e attaccare con una certa pazienza. Forse non insegano basket, ma quello che esprimono è un gioco migliore del recente passato, senza però perdere la loro identità (che rimane molto "fisica").
E' stata davvero una partita fantastica, e un semplice riassunto non riuscirebbe a trasmettere quello che si è visto. 118-107 è il risultato finale, e non traggano in inganno i punteggi stellari: in difesa le squadre non si sono certo risparmiate, ma hanno giocato a viso aperto e le percentuali al tiro sono state spaventosamente alte da tutte e due le parti, segno di una determinazione e di una bravura immensa.
E' stato dimostrato che le squadre, se giocano da tali, valgono più della somma degli individui, ed è grazie a questa convinzione ritrovata che il Dream Team (sì, questa volta lo voglio chiamare così) ha vinto. Ed è così che la Spagna, maestra in questo, è riuscita a fare a meno di giocatori importanti (leggi Calderon).

Certo che poi ci sono state individualità portentose: vedere Rubio e pensare che non ha nemmeno la patente fà un effetto disarmante, vedere Rudy Fernandez schiacciare in faccia a Howard è esaltante, il ritmo di Wade è insostenibile, l'ultimo quarto di Kobe è stato la sintesi perfetta del perchè questo qui è considerato il più forte di tutti. Poi ci sono stati Pau e LeBron, Jimenez e Anthony e tutti gli altri che hanno reso questa finale qualcosa di difficilmente ripetibile. 
Spero che questo altro non sia che un punto di partenza, perchè pur restando differenze sostanziali nel gioco, le culture cestistiche di Vecchio e Nuovo continente sono a mio parere entrambe molto belle, e lo hanno dimostrato ieri una volta di più.

Non ci sono vincitori e vinti, in questa finale Olimpica ha vinto la pallacanestro!

Beijing 2008!

Beijing 2008: Semifinali...

A Pechino s'inizia a fare sul serio, in palio c'è l'accesso alla finalissima per l'oro e tutti sono decisi ad arrivarci.. Spagna-Lituania -> la prima semifinale non verrà sicuramente ricordata come la partita più spettacolare dell'olimpiade, ma le due squadre hanno offerto al pubblico una grande prova di agonismo e voglia di vincere. La Lituania si tiene avanti per gran parte della partita ma non riesce mai ad incrementrare il vantaggio a causa del troppo nervosismo e fretta, che causano 18 palle perse ed una lunga serie di tiri da tre punti sbagliati. Nel secondo tempo la Spagna deve fare a meno di Calderon che si stira l'inguine e la squadra viene gestita dall'ottimo Lopez. Il momento chiave della partita arriva a 6' dalla fine con l'uscita per falli di Lavrinovic propio durante il sorpasso spagnolo a 76-74. La Spagna difende bene costringendo la Lituania a tirare da fuori; la rimonta si compie con la fuga che termina grazie ai liberi decisivi di Lopez che fissa il risultato sul 91-86. Per gli Iberici è la prima finale da vent'anni a questa parte, mentre per la Lituania la finalina per il terzo e quarto posto, inizia ad essere una vera e propia maledizione: è la quarta consecutiva nelle ultime 4 Olimpiadi. Argentina - U.S.A. -> Che per i sud americani sarebbe stata dura si sapeva, ma quando dopo poco più di 6' di gioco la caviglia di Ginobili cede, l'idea che anche per questa volta gli U.S.A. avranno vita troppo facile diventa qualcosa di più che di una sensazione. Alla fine del primo quarto gli Stati Uniti comandano 30-11. La squadra di Hernandez, però, rispecchia il carattere argentino: duri a morire. Ed allora, ecco che parte la rimonta: difesa a zona e giochi in attacco ben eseguiti senza forzature. Gli U.S.A. vacillano: Scola si prende gioco dei lunghi avversari e la difficolta statunitense di affrontare la zona li rende nervosi tanto che Anthony arriva quasi alle mani. I bianco celesti arrivano sino a -6 ma poi una chiamata del nostro Lamonica, che considera fallosa una stoppata buona di guiterrez su tiro da tre di Anthony, regala 3 punti agli U.S.A. che trovano così il modo per rientrare negli spogliatoi a +9. Al rientro in campo, è Howard che con una serie di canestri riporta gli U.S.A. ad un margine più rassicurante e l'Argentina deve fare a meno di Nocioni che ha 4 falli. La partita non è ancora finita perchè Delfino ha scaldato la mano e mette 11 punti nel terzo quarto. Nell'ultima frazione gli Stati Uniti, grazie ad Anthony riescono ad incrementare il vantaggio e riscappano, l'Argentina ci riprova con Scola (alla fine 28 + 11) e col solito Delfino ma ormai lo scarto è troppo alto e la stanchezza si fa sentire. Finisce 101-81 per gli U.S.A. che approdano alla finale tanto voluta. Onore all'Argentina che con la sua grinta ha fatto si che per gli U.S.A. fosse partita vera (forse l'unica che vedremo in queste Olimpiadi) ed ha tolto per molto tempo il sorrisino beffardo dalla faccia di Anthony. La zona schierata da Hernzandez ha messo a nudo le difficoltà degli U.S.A. ad affrontare questo tipo di difesa, la Spagna è avvisata...

Beijing 2008: quarti di finale...

Dopo i gironcini di qualificazione, oggi sono iniziate le sfide ad eliminzione diretta, e si sa che i dentro/fuori esaltano il basket molto più che le fasi eliminatorie, quando c'è sempre il tempo per recuperare ad un errore. Qui se sbagli vai fuori, e anche chi si chiama USA Team ha qualcosa (poco, per la verità) da temere.
La griglia dei quarti non è poi così diversa da come l'avevo immaginata, dato che ho beccato 7 squadre su 8, anche se in ordine non proprio esatto, ma cominciamo.
Spagna - Croazia ->; la Croazia era partita davvero forte in questa olimpiade, mostrando percentuali al tiro immaginifiche. La Spagna veniva da una scoppola tremenda contro gli Usa, ma si sono ripresi più che bene. Il match è stato quasi un assolo spagnolo, sempre in controllo della partita, sempre avanti e sempre solida, in difesa e in attacco. I balcanici si devono arrendere per 72-59, e la Spagna nel finale si è limitata a non farsi raggiungere, dopo aver accumulato il vantaggio nel primo tempo. La Croazia si affida al solito tiro da fuori, ma le scelte non sono felicissime e così anche le percentuali (20/53, 24% da tre); bene solo Banic (15) e Planicic (12). Devastante il solito Pau, con 20 punti e 10 rimbalzi, bene anche Calderon e Reyes per le furie rosse. La Spagna va in semifinale e se non commette l'errore di guardarsi troppo allo specchio supererà anche la vincente tra Cina e Lituania.
Cina - Lituania -> Più combattuto è stato il secondo quarto di finale, con i padroni di casa spinti dall'entusiasmo che si sono trovati di fronte una Lituania davvero molto tosta. Il primo tempo è giocato punto a punto, poi nel finale la Lituania riesce ad andare avanti e il distacco cresce ancora nel terzo quarto fino a stabilizzarsi sui 15 punti. L'ultimo quarto è normale amministrazione per i baltici  che arrivano anche su +26 e vincono per 94-68. La Lituania vince perchè sbaglia poco o nulla: tira con più del 50% dal campo. Prestazione "monstre" per Jasikevicius che chiude con 23 punti, 6 assist e 5/6 da tre. Molto bene anche Siskauskas e Kleiza. La doppia doppia di Yao (19+10) non basta alla Cina che tira con percentuali pessime.
Nella parte alta del tabellone la semifinale sarà quindi Spagna - Lituania, e un'europea sarà sicuramente in finale, come alle Olimpiadi accade ininterrottamente da Londra '48.

USA - Australia -> tra americani e australiani è partita vera solo per 15 minuti, poi gli Stati Uniti salpano con la loro nave macinapunti sul finire del secondo quesrto, chiudendolo a +12 con bomba allo scadere di Deron.  Nel terzo quarto poi prendono il largo definitivamente, arrivano sul +30 poi si limitano a controllare un'Australia che per la verità aveva già finito la benzina dopo il primo tempo. Buone alcune individualità per gli aussie, come Andersen, Mills e Newely, ma contro lo strapotere fisico non c'è nulla da fare. Kobe per la prima volta nell'olimpiade giganteggia (25 punti e 5 rimbalzi), la mette in ogni modo, compreso un incredibile 360° cadendo indietro. Sfiora la doppia doppia James, con 16+9. Alla fine anche gli USA mollano in difesa, ma l'impressione è che se avessero voluto avrebero vinto di 50. Finisce comunque sul 116-85.

Discorso a parte meritano gli svariati passi e doppie che si vedono: si sta andando decisamente oltre il tollerabile e gli arbitri sono stati decisamente indirizzati così per enfatizzare lo spettacolo, ma per chi ama il bel gesto, francamente è uno scempio. perdonate la digressione ma ci voleva...

Grecia - Argentina -> L'ultimo quarto di giornata è sulla carta quello più incerto. E la partita non delude, proponendo un scontro che definire equilibrato è dir poco: nel primo tempo il massimo vantaggio dell'una e dell'altra squadra è stato di 5 o 3 punti (rispettivamente Grecia e Argentina). Percentuali simili e poche palle perse, il primo tempo si chiude sul 39-40 per i sudamericani. Non fa eccezione nemmeno il terzo quarto che termina in perfetta parità 16-16. Nel quarto periodo gli argentini tentano una fuga ma gli ellenici non la lasciano sfuggire e a 3 minuti dalla fine sono ancora a -1, grazie ancha ad un Fotsis da 17+10. A 40 secondi dalla fine l'Argentina con un'entrata di Manu (saranno 24 i punti per lui alla fine, e altri 23 verranno da Delfino) si porta sul +5 e ci crede, ma ancora a 30 secondi la Grecia trova una tripla/mattone di tabellone. L'ultimo tiro per gli argentini lo prende ancora Ginobili, ma sbaglia. Con 9 secondi da giocare gli ellenici possono cercare il pareggio, ma Papaloukas (la sua partita anonima, in queste olimpiadi non è mai entrato davvero in palla) affretta il tiro da tre e lo mette fuori. Finisce quindi 80-78 e la semifinale tra Argentina e Usa sarà la riedizione di quella di 4 anni fa. Finirà allo stesso modo?
Beijing 2008, stay tuned!

Beijing 2008: Giorno 5...

L'ultimo giorno di eliminatorie riserva poche sorprese e delude quei pochi maligni che avevano ipotizzato il biscottone da parte della Grecia. La mattina cestitstica pechinese inizia con la sfida tra Iran e Croazia; alla squadra di Repesa bastano pochi minuti per mettere in ghiaccio la partita, tanto che alla fine del primo tempo la Croazia è avanti per 54-16. Finisce 91-57 con 16 punti di Tomas, gli 8 assist di Ukic ed i soliti 25 punti per l'iraniano Nikkah. Con la vittoria la squadra croata conferma il terzo posto nel giorone che la porterà ad affrontare la Spagna nei quarti di finale. Con il primo posto del girone B già confermato, la Lituania ha deciso di tirare un po' il freno e risparmiarsi in vista della prossima gara con i padroni di casa della Cina e così l'Australia di un'ottimo Bogut ( 23 punti ed 83% dal campo) ha potuto vincere agilmente 106-75. Come già detto precedentemente, la Grecia ha deciso di vincere contro la Cina per 91-77 preferendo giocare con l'Argentina il quarto di finale più affascinanate. Negli Ellenici ha dominato Bouroussis con 19 punti e 9 rimbalzi, mentre la Cina ha potuto contare sui 16 punti e 5 rimbalzi del solito Yao. La Spagna conferma il secondo posto del giorne A rifacendoci della pesante sconfita subita dagli U.S.A. sul malcapitato Angola 98-50. Un super Gasol con 30 punti, 9 rimbalzi e 2 assist guida alla vittoria i chicos, mentre il fratello Marc si è goduto il match dalla panchina. Dopo la vittoria contro la Spagna e quella di oggi contro la Germania, il motto degli U.S.A. sembra essere :"vincere senza pietà". I tedeschi vengono asfaltati 106 a 57 con Howard che fa la voce grossa (22 punti e 10 rimbalzi) e gli europei che si affidano ai 14 punti ed 8 rimbalzi di Nowitzky che saluta l'Olimpiade senza aver lasciato il segno. La Russia già eliminata ha cercato di onorare l'ultima giornata con una vittoria ma non ha potuto far altro che arrendersi allo strapotere espresso da Scola (37 punti, 8 rimbalzi e 3 assist) e compagni. L'Argentina vince per 91-79 e l'unica nota positiva per i campioni d'Europa in carica è data solo dai 23 punti e 9 rimbalzi di Andrei Kirilenko. Beijing 2008, stay tuned!

Beijing 2008: giorno 4...

Il quarto giorno di gare si apre con la sfida tra Grecia e Angola. Nessuna sorpresa, la nazionale ellenica non può avere problemi contro i pur volenterosi ragazzi africani. Grande spazio per chi aveva giocato meno in tutte e due le squadre, e una buona notizia per i greci, che trovano una discreta vena dal campo, sfiorando il 60%: da rivedere con difese più organizzate. Finisce 102-61, e l'Angola è metematicamente fuori.
Tutt'altre sorprese invece riserva la partita tra Russia e Australia. Gli australiani si impongono in modo netto, per 95-80. Finalmente esce Bogut, trascinatore dei suoi con 22 pt e 8 rimbalzi. Molto bene anche Bruton e Andersen. Per i russi si salva solo Khryapa, mentre anonimo Kirilenko, che chiude con 6 punti e 1/10 dal campo; percentuali basse anche per JR Holden. Gli Aussie mettono così sull'uscio della porta i campioni d'europa uscenti e adesso i giocatori di David Blatt hanno bisogno di un miracolo, che non arriverà, perchè il miracolo vorrebbe che l'Argentina perdesse oggi con l'Iran. Morale della favola: ciao ciao Russia (poi si scoprirà che ho fatto male i conti).
Croazia e Lituania sono le protagoniste della terza partita della mattinata (italiana) e danno vita ad un match davvero elettrizzante, in equilibrio fino alla fine del terzo quarto. Nell'ultimo poi il dream team baltico mette due marce in più, fa tutto a mille all'ora, non sbaglia nulla e non ti accordi nemmeno che ha costruito un vantaggio di dieci punti. Poi con Jasikevicius (6 assist) in cabina di regia gestire il vantaggio non è un grosso problema. La Croazia dovrebbe essere comunque passata, ma esce ridimensionata dopo un avvio scoppiettante. A poco serve la supremazia sotto i vetri per la squadra a scacchi, che tira con percentuali più basse dei rivali. Nelle prestazioni individuali Planicic con le sue triple ha tenuto nel terzo quarto i croati attaccati, ma la Lituania è stata trascinata dal solito Kleiza (18) e Lukauskis che chiude a 20 punti.
Soffre più del previsto l'Argentina contro l'Iran. Vince, com'era previsto (Russia quindi fuori), ma lo scarto finale è di soli 15 punti (97-85), con l'Iran che è stato abbastanza attaccato alla gara e gli argentini che non sono mai riusciti a dilagare, come invece era riuscito a tuti contro gli asiatici. Alla grande Ginobili con 32 punti e percentuali finalmente degne del suon nome, bene anche Scola (20). Nelle file iraniane doppia doppia per Ehadadi com 21 punti e 16 rimbalzi. Mi rimane ancora l'idea che l'argentina non sia arrivata al meglio a questi Giochi, e gli 85 punti che gli ha rifilato l'Iran sono un segnale d'allarme.
Cina e Germania si scontrano per decidere chi sarà tra di loro la quarta qualificata per la fase ad eliminazione diretta. I padroni di casa sono spinti dal caloroso pubblico, mentre i tedeschi sia affidano al solito Nowitzky, sperando che il loro campione si riprenda dopo alcune partite davvero opache. La partita è nervosa e dal punteggio basso, le squadre hanno paura di sbagliare, e tutte e due tirano con percentuali ridicole dal campo. Nowitzky non fa eccezione e pur mettendo a segno 24 punti (+ 17 rb) ha un 7/20 da campo. Doppia doppia anche per Kaman con 10+12. Da parte cinese il trascinatore è indubbiamente Yao con 25 punti e 11 rimbalzi, conditi con 2 assist. La cina riesce a scappare tra il terzo e il quarto periodo andando sul +13, la Germania ricuce lo strappo a pochissimi istanti dal termine con un Dirk che si sveglia all'ultimo, ma il solito Yao e Yi riportano al +4, la Cina difende molto forte e la Germania non fa paura. Tedeschi a casa, Cina nei quarti.
La quarta giornata termina cin l'attesissima USA-Spagna. Si aspettavano gli iberici, visti come gli unici che avrebberopotuto battere la squadra statunitense, ma il miracolo non è avvenuto, anzi. La Spagna è rimasta attaccata alle stelle a americane solo per pochi minuti, ma già a metà del secondo quarto USA Team era avanti di una quindicina di punti, vantaggio costruito con una difesa ai limiti dell'asfissia e con contropiedi bruciati, e inoltre un'inaspettata pazienza nell'attaccare quando la oluzione non arrivava subito. Da questo momento in poi il distacco non ha potuto che crescere, e la Spagna non è sembrata mai in partita, con scelte di tiro opinabili (e di conseguenza basse percentuali, soprattutto da fuori) e una valanga di palle perse. Nel secondo tempo LeBron e compagni dilagano nel vero senso della parola, regalano azioni spettacolari e non smettono un attimo di difendere, letteralmente demolendo i loro avversari più quotati. Finisce 119-82, un risultato che lancia definitivamente gli USA verso l'oro.

Beijing 2008, stay tuned!

Beijing 2008: Giorno 3...

Il terzo giorno di gare al Wukesong indoor stadium, inizia con la vittoria della Spagna sulla Germania per 72-59. I campioni del mondo tirano piuttosto male dal campo (un misero 37.5%) ma contro questa Germania basta ed avanza. Calderon risulta essere il miglior realizzatore dei chicos de plata con 15 pts mentre nelle fila tedesche Hamann con 15 punti risulta essere il miglior marcatore. Nowitzky, ancora una volta, non riesce ad incidere mette a segno 11 punti ma ha molta difficoltà nel segnare da tre punti (1/6 e 16.7%). Nonostante la sconfitta la Germania rimane in piena corsa per il passaggio del turno. Tutto facile per l'Australia che asfalta per 106-68 il malcapitato Iran. Per i canguri bene Newely con 24 punti, mentre Bogut ha svettato sotto canestro recuperando 7 rimbalzi. Nella formazione iraniana ancora un'ottima prestazione di Nikkah con 23 punti e che in queste Olimpiadi non stà affatto sfigurando. Questa è anche la giornata in cui la China vince la prima partita di questa olimpiade: secco 85-68 all'Angola con i padroni di casa che hanno sempre avuto il pallino del gioco e trascinati da un grande Yao che mette a referto 30 punti mentre per l'Angola spicca la prestazione di Gomes ( 17 punti e 3 assist per lui). Lalituania continua la sua striscia vincente grazie alla vittoria otteuta contro la Russia per 86-79. Ottimo kaukenas con 20 punti, mentre nella Russia il solito Holden ne mette 25. I lituani comandano in solitario il girone mentre la Russia non può permettersi errori per poter continuare ad alimentare le sue speranze olimpiche. Gli U.S.A. confermano la loro imbattibilità e superiorità battendo la Grecia per 92-69. Gli Ellenici sono riusciti a mettere un po' in difficoltà gli stati uniti soprattutto nel primo quarto, poi gli U.S.A. hanno messo al testa avanti andando a vendicare la sconfitta subita due anni fa in Giappone. Negli U.S.A. Kobe ne mette 18 mentre per la Grecia il miglior realizzatore risulta essere Papaloukas con 15 punti. C'è da dire, però, che questa Grecia non è più quella di un paio d'anni fa. A completare il quadro ci ha pensa l'Argentina che con la vittoria contro la Croazia per 77-53, conferma di aver imboccato la strada giusta dopo il passo falso iniziale. Nocioni aiuta i suoi con 18 punti, mentre nella pessima giornata al tiro per i croati, Tomas risulta essere il migliore con 9 punti. Aspettando la partita regina tra Spagna e U.S.A. non resta che augurare buon basket a tutti! Beijing 2008, stay tuned!

vedere le olimpiadi...

 
Per chi come me non ha sky e non può vedere eurosport (e nemmeno rai sport +) vedere le Olimpiadi può essere un tantino frustrante, data la programmazione di raidue, per vari motivi insoddisfacente. E' infatti indubbio che con una sola rete non si possa trasmettere tutta la moltitudine degli eventi sportivi, ma risulta quantomeno "curioso" il motivo per cui si preferisce usare il pomeriggio per trasmettere delle repliche piuttosto che mandare in onda gli sport di squadra (tra i quali il basket) che a pechino offrono eventi serali in diretta.
Se a tutto questo si aggiunge che la pubblicità da sempre per me è un nemico da disprezzare con tutto me stesso, e raidue ne mette molta, ecco i motivi per cui non essere soddisfatti dal servizio pubblico.
E allora, se vi trovate nella mia stessa situazione, ecco che ci viene in aiuto un sito interent:
 
 
i requisiti sono pochi e semplici:
- avere una connessione internet veloce (la mia 2 mega va benone);
- macromedia flash player;
- s.o. windows;
- accettare i cookies;
- usare internet explorer.
 
La qualità dell'immagine è davvero molto buona, non ci sono mai scatti, e c'è pure l'audio originale del campo per la maggior parte degli eventi. In più c'è la possibilità di crearsi playlists e personalizzarsi il palinsesto. Ovviamente non c'è il commento, ma meglio muto che franco lauro...
 
Beijing 2008, stay tuned!

Beijing 2008: giorno 2...

La seconda giornata di gare all'Olimpiade si apre con la vittoria della Lituania sul debole Iran per 99-67. La squadra dei balcani bissa così il successo ben più sudato con l'Argentina e si candida come seria pretendente ad una medaglia. La partita dice poco dal punto di vista tecnico, la lLtuania ha trovato il tempo di far riposare un po' molti dei suoi e da segnalare la prestazione del solito Jasikevicius (20 pt, 3 ast e 8/9 dal campo in 20 minuti) e del buon Kleiza con 22 punti.
Nel secondo match la sempre più convincente Croazia ha avuto la meglio a sorpesa sulla Russia per 85-78. La squadra dei balcani è abile a scavare un solco con i rivali nel terzo quarto e la Russia non riuscirà più a mettere il naso avanti. Popovic e Planicic guidano per punti fatti la squadra di Repesa. Non basta alla Russia mandare quattro giocatori in doppia cifra, frenata dalla scarsa vena dalla linea da tre e nettamente superata nei rimbalzi.
La sfida tra Grecia e Germania vede imporsi i primi per 87-64. Gli ellenici guidati da un solido Papalukas (15 pt, 2 ast) in regia, e da uno Spanoulis ispirato (23+5 con momenti di showtime) devastano i tedeschi, che sono apparsi per quello che sono: una squadretta e nulla più (ancora mi chiedo come abbiamo fatto a perderci un anno fa). Tra secondo e terzo quarto la Grecia scava un solco irrecuperabile, frutto di un attacco preciso (31/54 dal campo, 66% da due, e nel primo tempo le percentuali erano ancora maggiori) e di una difesa asfissiante sul portatore di palla e sulle linee di passaggio. Nella Germania non si salva nemmeno Dirk (13 pt, 6 rb) date le percentuali disastrose al tiro. Mano glaciale per tutta la squadra tedesca che non la butterebbe dentro nemmeno in una vasca da bagno: 19/53 dal campo, un misero 29% (sì, proprio 29) da 2 (roba che in promozione si fa meglio). Anche i rimbalzi dicono Grecia 33 - Germania 26. Insomma hanno perso di 23, ma poteva andare peggio.
Attesissimo era la sfida tra Cina e Spagna. La partita è subito bella ed equilibrata, con la Cina che dimostra di essere tutt'altra cosa rispetto a quella vista contro gli Stati Uniti due giorni fa. Giocate altamente spettacolari e triple a ripetizione infiammano il pubblico di casa e gli spagnoli paiono subire un po' di pressione, soprattutto nel secondo quarto quando il divario si allarga e si arriva fino al +11. Sul finire di tempo brutto volo a terra di Jimenez che pichia la testa e c'è un po' di appensione. Suona la sirena: 46-37 per la Cina. Anche nel terzo quarto la Spagna non riesce a rialzare al testa, anzi è in affanno e arriva al -14, colpa soprattutto delle scarse percentuali al tiro, sopratutto da tre. E c'è anche il tempo per un tecnico alla panchina che ad essere onesti è apparso come un bel regalo arbitrale ai cinesi. Ma nell'ultimo quarto la Spagna attacca a testa bassa, difende fortissimo e costruisce mattone su mattone la rimonta, che si concretizza a due minuti dalla fien grazie ad una tripla di Navarro (70 pari). Il pubblico fischia ogni volta che la palla è in mano agli spagnoli. I trascinatori sono Rudy Fernandez (21+6+8) e, manco a dirlo, Pau Gasol (alla fine 29 pt, 8 rb). Siamo sul 72 pari a 19 secondi dalla fine, palla alla Cina, ma a sei secondi dalla fine Ricky Rubio (mamma mia come gioca questo ragazzino) conquista una rimessa. L'ultimo tiro in penetrazione finisce sul ferro e si va all'overtime. L'inerzia è per gli iberici, che vanno avanti di 6 punti e grazie al solito Pau costringono uno Yao sottotono (11 pt, 9 rb) al quinto fallo. La partita finisce qui, e la Cina non può che aspettare la sirena. Finisce 85-75 per la Spagna, che ha dimostrato carattere, ma ha anche sofferto tanto.
Una cosa è certa, copo la bellissima partita contro la Grecia, la Spagna è calata molto oggi, e dovrà migliorare se vuole fare lo sgambetto agli USA.
Impegno facile per USA Team contro l'Angola, che certo si impegna, ma non può fare molto. Spazio a grandi rotazioni per il redemption team, che quando parte in contropiede è devastante, soprattutto con Howard (perfetto 6/6 dal campo...grazie a 6 schiacciate), Wade e LeBron (che speiga ad un angolando cosa vuol dire stoppata), e anche con Anthony nel primo tempo. Nel secondo tempo gli americani sboroneggiano un po' e offrono un po' di spettacolo. Il divario aumenta, l'Angola (che chiude con percentuali bassissime, si salva Morais a quota 26 che si prende pure la soddisfazione di schiacciare in faccia a Wade) è asfaltata e la partita finisce 97-76. Da segnalare il solito commento fastidiosissimo di Franco Lauro che debutta su raidue (LiBraun sembra la marca di un rasoio elettrico; Tascioun Prinz è puro futurismo; Diraun Uilliams fa rima con LiBraun, e per finire Buzier).
Ultimo match di giornata è stato quello in cui l'Argentina si è imposta abbastanza agevolemente sull'Australia, andando in vantaggio di una decina di punti già dal primo quarto e gestendo poi al meglio l'incontro, terminato sull'85-68. Da segnalare le prestazioni di Ginobili (21 pt, 50% da tre, 7 ast), Oberto , Scola e Nocioni. Sul fronte opposto male Bogut, sugli scudi Mills con 22 punti. Per gli Aussie ora si fa davvero dura, mentre gli argentini si riprendono dopo un'avvio deludente.

Per finire un paio di considerazioni:
- gli arbitri non hanno fischiato una valanga di passi, in generale e non solo per gli usa, ed è, a mio parere, uno schifo;
- sono riuscito a vedere delle partite (grecia-germania, spagna-cina), la rai continua a non considerare troppo il basket, ma basta andare qui: http://www.eurovisionsports.tv/olympics/ (con internet explorer). si possono vedere tutti gli sport in diretta, e con buona qualità.
- arbitri un po' confusionari, per essere buoni.

Beijing 2008, stay tuned!

Beijing 2008: Giorno 1...

Dopo giorni di attesa e parole, si alza il sipario sul torneo Olimpico si basket. I primi a scendere in campo sono Russia e Iran: vittoria facile per i campioni d'Europa in carica per 71-49 con 19 punti di J.R. Holden e 15 di Kirilenko. L'Iran ha affidato le sue trame offensive a Nikkah che ha chiuso con 16 punti col 37.5% dal campo. Altra vittoria sul velluto è quella sull'Angola da parte della Germania di Nowitzky che sicuramente vince il premio di squadra apparentemente più affiatata del torneo. Infatti, gli uomini di coach Bauermann hanno deciso di radersi i capelli e disegnarci i cerchi olimpici. I tedeschi vincono grazie a buone percentuali di tiro per 95-66 con 24 punti in 18' del neo-acquisto Kaman e 23 di WunderDirk; nell'Angola spiccano i 24 punti di Mingas. La sorpresa della giornata si manifesta con la pesante sconfitta subìta dalla Grecia per 81-66 da parte della Spagna. I campioni del mondo hanno espresso il concetto di squadra: 11/12 del roster è andato a referto ed ha giocato sopra i 10' e nessuno ha superato i 24'. Ottima la prova di Fernandez con 16 punti. La Grecia ha pagato il misero 11/24 ai liberi e la giornata no di Papaloukas che ha chiuso con solo 5 punti tirando col 16.5% dal campo. La Lituania sconfigge i campioni in carica dell'Argentina per 79-75 grazie al solito Jasikevicious (10 punti ed 8 assist) ed alla mano da tre punti di Kleiza, autore tra l'altro della tripla decisiva. Per gli Argentini bene il solito Ginobili con 19 punti ed Oberto con 11 rimbalzi. Altra sconfitta pesante e che pochi si aspettavano è quella inflitta dalla Croazia all'Australia per 97-82 con la maggior precisione dei croati dalla lunga distanza che ha fatto la differenza. Alle 16:15 è andata in scena la partita più attesa e quella che è risultata essere la partita di Basket più seguita della storia: U.S.A.-Cina. Il "Redemption Team" è rimasto inizialmente ha fatto un po' di fatica a far sua la partita, soprattutto grazie all'ottima vena realizzativa da tre dei padroni di casa, ma quando questa è finita sono venute fuori le numerose lacune sia offensive che difensive della formazione cinese. Alla fine è finita 101-70 per gli Stati Uniti che hanno messo in campo determinazione e voglia sino all'ultimo praticando una difesa aggressiva sul portatore di palla sin dal primo minuto. Sugli scudi è salito Dwyan Wade che assieme a Lebron (o Libraun per dirla alla Franco Lauro) James hanno dato il via alla calvalcata verso la vittoria. Per i padroni di casa da registrare i 10 rimbalzi di Yao che ha fatto un po' tremare il pubblico di casa per una piccola distorsione alla caviglia. Domani si torna a giocare, buon basket a tutti! Beijing 2008, stay tuned!

Beijing 2008: la cerimonia d'apertura...


Il primo post dedicato alle Olimpiadi che stanno iniziando a Pechino non può che parlare della splendida cerimonia d'apertura che è appena terminata.
Vedere la festa delle Olimpiadi, vedere le facce della gente e degli sportivi penso si la massima espressione possibile dello sport: esserci viene prima del risultato, come dimostrano le migliaia di atelti in festa che sorridono pur sapendo di non avere speranze da podio.
In tutto questo clima di gioia ecco un gioco per parlare di basket anche quando non si è sul parquet. Mi sono accorto che viene fuori una squadra davvero interessante se si prendono cinque giocatori che guarda caso sono stati portabandiera in questa cerimonia. L'ho chiamata la nazionale dei portabandiere...
   

   
manu ginobili (argentina)          sarunas jasikevicius (lituania) 

           
dirk nowitzki (germania)                           andrei kirilenko (russia)


ming yao (cina)
mica male eh? 
Beijing 2008, stay tuned!

Road to Beijing: il pronosticone...

Si conclude oggi il nostro viaggio di avvicinamento che ci ha accompagnato in questi giorni verso i Giochi Olimpici di Pechino. Da domani si fa sul serio con la cerimonia di apertura, dal 10 agosto iniziano la gare e ubito il piatto è molto ricco con le sfide USA-Cina e Spagna-Grecia.
Ma questo post nasce sulla scia di altri simili con cui cerchiamo di pronosticare il risultato del torneo prima che questo inizi. Insomma, capite molto bene che è un'impresa quasi disperata, ma il tutto è fatto per gioco e non costa niente, e se alla fine dovessi centrare per puro caso il pronostico, potrei sempre dire di essere un genio
Partiamo da gruppo A, dove le prime quattro squadre potrebbero essere, nell'ordine: 
Russia - campioni europei, ottimo preolimpico e sconfitta dignitosa con gli stati uniti pochi giorni fa;
Argentina - tanta volgia di fare bene, anche se c'è il peso di una medaglia d'oro da confermare;
Lituania - ottima squadra, fatica a trovare un gioco incisivo, ma se entra in palla è una bella grana;
Croazia - contro Iran e Australia cela possono fare.
Nel gruppo B prevedo l'eslusione dei Germania e Angola, con le altre posizionate cose segue:
USA - serve spiegarlo?
Spagna - questa generezione può conquistare qualcosa di importante alle olimpiadi;
Grecia - solita squadra solida, in grande forma;
Cina - faticherà, ma il pubblico la spingerà avanti.
Nei quarti avremo quindi: 
Argentina - Grecia: gli argentini non mi sembrano quelli di 4 anni fa, forse un po' appagati. La grecia fatcherà, ma alla fine la spunterà;
USA - Croazia: troppo forti le stelle nba, la croazia potrà fare davvero poco;
Spagna - Lituania: le fuorie rosse porranno fine alla generazione di fenomeni targata lituania;
Russia - Cina: concreta e anche bella da vedere, la Russia supererà i padroni di casa con un yao non al massimo.

e per finire le semifinali:
Grecia - USA: che bella partita, ma gli usa non si faranno sorprendere come due anni fa in giappone, conoscono il loro avversario e riusciranno a superarlo;
Spagna - Russia: la spagna si prendereà la rivincita della finale europea di un anno fa e andrà a giocare per l'oro.

Ed ecco il tabellone degli scontri diretti, con tutti gli incroci fino alla finale:

Vinceranno gli Stati Uniti, ma non sarà una partita facile o scontata. La Spagna è talentuosa e gioca davvero bene, ma l'argento olimpico non sarà una delusione contro questo USA Team. Cosa ne pensate di questo pronostico?
Road to Beijing, stay tuned!

Road to Beijing: c'era una volta alle Olimpiadi (terza parte)...

Negli anni '70 il movimento cestistico italiano era in continua crescita tanto da conquistare due terzi posti negli europei del 1971 e 1975, ma la conferma di questa crescita, avvenne durante i giochi olimpici del 1980 a Mosca. Quelle olimpiadi furono caratterizzate da numerose polemiche dovute dalla decisione del regime di invadere l'Afghanistan per sostenere il governo comunista contro i musulmani. Molti paesi come U.S.A., Germania Ovest, Giappone, Canada e Cina decisero di rinunciare alla manifestazione. Anche l'Italia rimase in forse sino all'ultimo momento ma poi il CONI risolse la situazione inviando, in qualche modo, la nostra delegazione. Ma torniamo al basket: la nostra nazionale vanta un roster di tutto rispetto tra i quali ci sono pezzi sacri della nostra storia cestistica come Dino Meneghin e Pierluigi Marzorati ed altri nomi come Roberto Brunamonti ed il "marine" Marco Bonamico. La squadra superò il primo turno preliminare posizionandosi al primo posto grazie alla differnza canestri e conquistò la finale olimpica grazie alla vittoria per 87-85 contro i padroni di casa dell' U.R.S.S. Quella finale la perdemmo contro la Yugoslavia per 86-77, ma conquistammo la prima storica medaglia Olimpica nel basket. Da lì in poi la nazionale azzurra riuscirà ad imporsi solo nei tornei continentali e non andrà mai oltre il 5° posto nelle successive manifestazioni intercontinentali. Tutto questo sino alle Olimpiadi di Atene nel 2004. Che le cose sarebbero andate bene in quel torneo si potettero capire dalla partita pre-olimpica contro gli U.S.A. vinta per 95-78. Agli ordini di coach Recalcati c'erano il genio indiscusso della mosca atomica Gianmarco Pozzecco, la tenacia e il carisma di Galanda, il talento di Gianluca Basile, la potenza di Marconato e Chiacig assieme a Mian, radulovic, Garri, Rombaldoni, Soragna, Righetti e Bulleri. Gli azzurri superano il girone classificandosi al secondo posto dietro la Spagna e conquistano la semifinale vincendo per 83-70 contro Porto Rico. La semifinale contro la Lituania è ancora negli occhi di tutti gli appassionati: dopo un'inizo traumatico causato da un'inarrestabile Macijauskas , inizia lo show del duo Pozzecco-Basile. Triple su triple e rifiliamo un parziale di 21-0 ai lituani che da lì faticheranno sempre di più ad imporsi. Finisce 100-91 e l'Italia con 31 punti di Basile vola in finale. Anche questa volta però la finale è amara perchè contro l'Argentina non c'è mai partita e perdiamo per 84-69. Atene 2004 è anche l'olimpiade della pesante delusione del "dream team" formato dai vari Duncan, Iverson, Marbury che vengono eliminati in semifinale dall'Argentina per 89-81 e che fa gridare allo scandalo il popolo statunitense. Road to Beijing, stay tuned!

Road to Beijing: c'era una volta alle Olimpiadi (seconda parte)...

Le olimpiadi del 1972 sono state senza dubbio uno spartiacque per la pallacanestro olimpica, ma il vero terremoto doveva ancora arrivare, e si materializzò nel 1988 a Seoul, le Olimpiadi della riappacificazione dopo i boicottaggi dell'80 e dell'84.
Gli Stati Uniti con i loro universitari guidati dall'ammiraglio David Robinson e da Mitch Richmond erano arrivati in semifinale, letteralmente distruggendo tutti gli avversari che avevano di fronte, ma in semifinale crollarono contro una concreta Unione Sovietica, giudata da un grande Arvydas Sabonis. Sulle ali dell'entusiasmo i sovietici andranno poi a vincere il loro secondo oro olimpico nel basket (dopo quello del '72) contro la Yugoslavia che l'aveva battuta nel girone preliminare e che aveva un rooster che solo a leggerlo faceva tremare i polsi: Drazen Petrovic, Toni Kukoc, Zeljko Obradovic, Dino Radja, Vlade Divac solo per citarne alcuni. Ma tant'è l'oro fini al collo dei russi e quella splendida finale è il testamento sportivo della grande scuola cestistica dell'est europeo, che di li a pochi anni sarebbe stata travolta dal crollo del blocco socialista.
Gli americani considerarono la medaglia di bronzo come un'onta, un'offesa nell'onore, da lavare al più presto e al meglio possibile a partire dai successivi giochi olimpici, quelli di Barcellona '92.
Dopo il terremoto non può che esserci la ricostruzione. Non c'erano più vincoli al professionismo e le stelle della nba erano libere di partecipare per riprendere il posto che gli spettava nella gerarchia del basket mondiale. Per alcuni fu un gradito ritorno, come per Micheal Jordan, oro a L.A. 1984, e per David Robinson, che ebbe così l'occasione per vendicare la sconfitta di 4 anni prima (avrebbe poi concesso il tris ad Atlanta '96). Oltre ai già citati la squadra era composta da Charles Barlkey, Larry Bird, Magic Johnson, Pat Ewing, Scottie Pippen, Clyde Drexler, Karl Malone, Chris Mullin, John Stockton e l'unico universitario Christian Laettner, pupillo di Coach K (vice di Chuck Daly) a Duke. Era nato il Dream Team. Fu il torneo dal risultato scontato più bello della storia delle Olimpiadi: non c'era il minimo dubbio che a vincere sarebbero stati loro, tutto stava nel sedersi e godersi lo spettacolo. Gli avversari furono spazzati via in una furia sportiva che per alcuni sfiorò la derisione, ma la verità è che i giocatori avversari prima della partita facevano foto e chiedevano autografi ai loro idoli. Il Dream Team incantava per come giocava in campo, con una forza e un'atletismo che in Europa mai si era visto e che solo negli ultimi anni si è riusciti ad avvicinare. Mai scesero sotto i 103 punti realizzati a partita, conditi da schiacciate fragorose e giocate funamboliche. E da bravi americani avevano il gusto dello show e divennero forse i protagonisti più celebri delle Olimpiadi catalane. Anche in finale la pur fortissima Croazia di Petrovic e Kukoc non potè far nulla per fermare quella che tutt'oggi è la più forte squadra di basket di tutti i tempi, perdendo 117-85. Nel tempo si sono susseguiti altri Team Usa formati da giocatori nba, ma per tutti quelli che amano questo sport l'unico e solo Dream Team è quello di Barcellona '92.
Road to Beijing, stay tuned!

Road to Beijing: c'era una volta alle olimpiadi (prima parte)...

 
Dal 1936, anno in cui il basket fa la sua apparizione ai Giochi, il torneo olimpico era stato sempre dominato dagli inventori del gioco, gli imbattibili americani, che pure mandavano ai Giochi giovani sbarbatelli presi dalla selezione universitaria, dato che vigeva il divieto di partecipazione per i professionisti dell'nba.
Monaco 1972 fu un'olimpiade indimenticabile, anche e soprattutto per la tragedia che colpì la squadra israeliana, un attacco terroristico sanguinario e inaspettato. Ma fu anche l'Olimpiade del record di Mark Spitz, che conquistò 7 ori in una singola edizione dei giochi (Micheal Phelphs proverà a superarlo quest'anno puntando a 8), e fu soprattutto l'Olimpiade il cui gli USA dovettero cedere lo scettro, e lo dovettero fare proprio contro i rivali più odiati, i nemici sovietici.
I russi avevano una squadra fortissima, che dietro il velo del dilattantismo celava nomi di atleti di assoluto valore, come i due Belov, giocatori esperti e una squadra solida, contro il solito frizzante atletismo giovanile degli americani.
La finale tra le due superpotenze è ancora ricordata come la partita più controversa e contestata della storia. Succede che a 3 secondi dalla fine gli statunitensi si portano sul 50-49 a loro favore grazie a due liberi. Subito il coach russo chiama timeout, ma l'arbitro sbagliando non lo concede e la panchina russa si agita. Il cronometro va colpevolmente avanti fino a segnare un solo secondo rimasto, l'arbitro non fa nulla e con un solo secondo i russi possono solo lanciare da fondocampo e sperare. Ma la speranza non serve, suona la sirena e gli USA festaggiano, esultano, corrono negli spogliatoi, la partita è finita e loro sono di nuovo campioni olimpici.
Anzi, no!
Succede che il presidente della fiba in persona, il britannico William Jones, decide di scavalcare l'autorità dell'arbitro, dei cronometristi e del CIO, e impone la ripetizione di quei tre secondi ingiustamente sottratti ai russi. 
Si va negli spogliatoi a richiamare i giocatori americani, che tornano in campo come spettri. La rimessa dal fondo adesso ha qualche speranza, con tre secondi, ma gli USA ormai non hanno la concentrazione per difendere, ancora increduli per quello che gli sta succedendo. Ma tant'è, lo schema russo è efficace: rimessa, palla a belov sotto camestro e palla nella retina. 50-51!
Adesso sono i russi che festeggiano la medaglia d'oro, e gli americani che protestano, ma non ci saranno ripensamenti, anche il ricorso andrà a vuoto. I sovietici hanno vinto, interrompendo il dominio olimpico firmato USA fatto di 63 gare vinte consecutivamente. In clima di guerra fredda anche questa è una vittoria.
Gli americani si sentono derubati e non si riconoscono nel principio de "l'importante è partecipare": rifiutano di salire sul podio e di accettare le medaglie d'argento. Le medaglie sono tutt'oggi custodite dal Comitato Olimpico Internazionale a Losanna, e gli atleti non hanno nessuna intenzione di andare a prendersele, anzi quelli che sono morti hanno espressamente scritto nel testamento la loro volontà che nemmeno gli eredi andassero a richiederle.
La fine della storia ce la da proprio William Jones: "Gli americani devono imparare a saper perdere, anche quando credono di aver ragione!"
Road to Beijing, stay tuned!

Road to Beijing: le stelle (parte terza)

Concludiamo la rassegna delle stelle presenti a Pechino 2008 partendo dal lituano Sarunas Jasikevicius: playmaker di 194cm, ha iniziato la sua carriera negli stati uniti a livello di High school per poi tornare a proferire il verbo a casa nel 1998. Col suo genio ha incantato l'Europa giocando in top team come il Barcellona e Maccabi Tel-Aviv con i quali ha vinto 3 Euroleghe consecutive. Nel 2005 ritenta l'avventura nella NBA ma il suo talento non viene compreso completamente dagli statunitensi e così nel 2007 accetta l'offerta del Panathinaikos nel quale ancora attualmente milita. Saras ha una visione di gioco che ha dell'incredibile: sà sempre dove sono io suoi compagni, ha una buona mano dalla lunga ed dalla liena dei liberi è una sentenza. Queste caratteristiche lo rendono uno dei migliori interpreti del ruolo in Europa e nel mondo ed una delle istituzioni della squadra lituana. Parlando d'istituzioni, si può dire la stessa cosa di Andrey Kirilenko per la Russia. Fisico asciutto con i suoi 99 Kg per 205cm, milita negli Utah Jazz dal 2002 dove insieme a Boozer ne è il leader incontrastato. "AK-47" presenta una grande rapidità di gioco e grazie alle sue lunghe leve risulta essere uno dei difensori più difficile da superare. Chi ha bisogno di poche presentazioni è l'uomo più rappresentativo dei campioni del mondo in carica della Spagna: Pau Gasol. 213cm di concretezze ed eleganza cestistica. Il giocatore dei Lakers si è ormai affermato come una delle migliori ali grandi del paronama mondiale. Ottimo tiratore nel pitturato, possiede un vasto bagaglio tecnico di movimenti spalle a canestro ed è anche un buonissimo difensore. Per concludere, Gasol è un giocatore estremamante corretto tanto da non essere mai stato espulso in carriera; un'ottima caratteristica che rappresenta al meglio lo spitiro olimpico.

Road to Beijing: le stelle (parte seconda)

Le stelle di queste olimpiadi non vestiranno solo casacca U.S.A. ma quasi tutte le nazioni partecipanti possono vantare di poter avere nel loro roster giocatori di fama mondiale. Nell'Argentina campione in carica spiccano la presenza di Manu Ginobili: vecchia conoscenza del nostro campionato, El narigon attualmente milita nei San Antonio Spurs dove in poco tempo è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante. Nominato come miglior sesto uomo dell'ultima stagione NBA, predilige un gioco spettacolare fatto soprattutto di penetrazioni senza risparmiare qualche malizia che a volte fà infuriare gli avversari di turno. A queste olimpiadi non si presenta al massimo, in quanto è reduce da un'infortunio alla caviglia ma in questi test pre-olimipici sembra recuperare bene.
Oltre a Ginobili, l'Argentina può schierare anche Andrès Nocioni, ala piccola dei Chicago Bulls e con passaporto italiano. Nocioni quest'anno ha viaggaito ad una media di circa 13 punti a partita e la sua presenza per la squadra di coach Hernandez risulta essere determinante per le trame offensive della squadra. Gli avversari dovranno stare attenti al suo caratterino non propio tranquillo. L'Australia può vantarsi della classe di Andrew Bogut. La prima scelta dei Bucks al draft del 2005 è l'arma in più della possibile sorpresa australiana. Discreta mano per un giocatore dalle sue caratteristiche fisiche, anche se non si può dire lo stesso per i liberi (uno scarso 58% in stagione) ma buona presenza a rimbalzo (9,8 a partita). Nella Croazia milita Roko Ukic, fresco di contratto con i Raptors. Il giovane playmaker, ha militato nella stagione appena conclusa nella lottomaica Roma. E' un play rapido e dotato di carisma e personalità e che non si fà problemi a fare qualche giocata spettacolare. Unico piccolo difetto: un po' testardo. In lui sono riposte molte speranze della nazionale croata per gli anni venturi. Il gruppo B offre anche la possibilità di poter vedere Dirk Nowitzky. Il giocatore moderno per eccellenza: alto, dotato di tecnica sopraffina e di un tiro micidiale. In lui la Germania ripone la quasi totalità delle sue speranze olimpiche. L'asso dei Dallas Mavericks, nonchè MVP della passata stagione, nonostante sia da molti anni nell'elitè del basket, non smette mai di stupire quando si alza dalla lunga distanza. Vedremo se in queste Olimpiadi riuscirà a smentire i suoi detrattori che l'accusano di essere poco incisivo nelle partite importanti. Scorrendo la lista dei aprtecipanti si arriva ad incontrare il nome di Teo Papaloukas. Il fresco vincitore dell'Eurolega col suo CSKA Mosca pratica un gioco essenziale ma efficace. Forte fisicamente e sopratutto dotato di grande intelligienza cestistica è pronto a guidare la Grecia verso una grande Olimpiade. Road to Beijing, stay tuned!